Non era stata questa, l’illusione? L’ostinazione di un insetto e la fantasia di un bambino
I sogni infranti dei giovani di FiumeMessaggero Veneto
"… è un piccolo miracolo quando qualcuno riesce a romanzare la storia senza falsarla. E’ accaduto, nel 2003, con “Poeta al comando” di Alessandro Barbero… Succede di nuovo oggi con Greta Vidal di Antonella Sbuelz Carignani."Giordano Bruno Guerri, “Amori, passioni e coraggio nella Fiume di D’Annunzio”, Il Giornale, 9 febbraio 2009
"Sbuelz focuses on microhistory, World War I is represented through the destructive effect it had on ordinary families and through the trauma of the survivors…"Patrizia Sambuco, The mediation of burders in Greta Vidal by Antonella Sbuelz Carignani, in “Women Writers 1800-2000, Boundaries, Borders, and Transgression", Fairleigh Dickinson University Press
“All'indomani della grande guerra, un’intensa storia d’amore si intreccia con eventi cruciali di quell’epoca turbolenta, in un luogo strategico come l’Istria e in un momento decisivo della storia…”La Repubblica, 9 aprile 2009
"La serietà nell'affrontare il mondo, questa è la cifra della narrativa di Antonella Sbuelz, ed è per questo che i suoi libri devono entrare nelle nostre scuole. Ma non solo: i suoi romanzi si distinguono anche per l'alta qualità della scrittura, limpida, intensa, spesso lirica, capace di coinvolgere e di commuovere... "Mario Turello, " Passioni nella Fiume rovente di D'Annunzio", Messaggero Veneto, 18 febbraio 2009
"( Il romanzo) non si ferma alle apparenze dell’impresa fiumana (…), ma va a cercare il cuore meticcio di quell’avventura. Dentro cui convivevano nazionalisti e socialisti,arditi e sostenitori del libero amore, giovani in cerca di una morte eroica e intellettuali che sognavano la libertà dei popoli oppressi..."Alessandro Mezzena Lona, “ Sbuelz: un romanzo d’amore nella Fiume di D’Annunzio”, Il Piccolo, 10 febbraio 2009
"Un libro (…) che merita di essere letto, studiato e analizzato, perché al di là della vicenda sentimentale dei due giovani protagonisti, presenta quella che era la complessa e contradditoria realtà di Fiume. Attraverso la vicenda fiumana illustra i drammi, le tragedie e i problemi dell’Europa a seguito della Prima guerra mondiale, ossia la fase ‘incubatoria’ a quella che sarebbe diventata la più grande tragedia umana, bellica e politica del XX secolo…"Francesco Cenetiempo- Gabriella Musetti, “Con Greta un’Impresa diversa. Antonella Sbuelz e il suo sguardo d’autore sulla Fiume di D’Annunzio”, La voce del Popolo, Abbazia-Opatija ( Croazia ) 29 settembre 2009
"This is a historical novel with a difference. The narrator delves into the past of her previously unknown grandmother, the Greta of the title, concentrating on Greta’s experiences as an 18 year old Italian convent girl in Fiume, 1919-1920..."Troubadour Publishing, 2013
" E in un mondo così turbinoso e unico (...) si innesta una storia d'amore, sincera, intensa..."Paolo Medeossi, “Rivoluzione e follia, un amore a Fiume. L'editore Frassinelli annuncia il nuovo romanzo di Antonella Sbuelz", Messaggero Veneto, 10 febbraio 2009
"Non è facile fondere in una struttura coerente la forma del romanzo storico e l'attenzione alla definizione psicologica dei personaggi, per giunta ottenendo un vasto successo di pubblico. Ma Antonella Sbuelz ci è riuscita..."Walter Tomada, "Antologia dei grandi scrittori. Udine., Ed. Biblioteca dell'Immagine, Pordenone, 2012
"L’intuizione del “racconto come perdono"... "Maria Paola Colucci, “Il romanzo Greta Vidal alla hit parade dei libri.”, Il Gazzettino, 15 marzo 2009
“… ( Il romanzo) richiama l’immagine dell’iceberg: la parte emergente nasconde un sommerso di vastissime dimensioni ( la lunga e accurata ricerca svolta per costruire l’ossatura del racconto), mentre la parte visibile viaggia apparentemente senza peso…”Marina Giovannelli, “Una scrittura lieve e profonda.”, Il Nuovo, 9 aprile 2009
"E' il frutto di uno studio attento e appassionato sugli eventi che accaddero a Fiume alla fine della prima guerra mondiale..."Viviana Lamarian, Messaggero Veneto, 5 luglio 2009
"Una vicenda scomoda e ingombrante, solitamente compressa in poche righe nei manuali scolastici..."Serenella Dorigo " A margine della Storia. Nella Fiume del primo dopoguerra", La vita Nuova, 17 aprile 2009
Abbazia (Croazia) maggio 2009
Forse ho sbagliato a venire. Ma non avevo altra scelta.
Sentivo che niente era più urgente di tutto questo, adesso: la mia vita.
(…)
…La ragazza è seduta da sola. La schiena è poggiata a una pietra, le gambe accavallate sul ghiaino e i piedi nudi, protesi, a farsi lambire dalle onde: adesso sta salendo la marea.
Guarda in fondo alla baia, verso Fiume. O forse no. Piuttosto legge, o studia.
Forse ha un libro aperto sopra le ginocchia, e quel libro è un libro di latino. Forse lei si sta sforzando di tradurre un brano di Ovidio o Virgilio, un’epistola di Cicerone. Individua i soggetti, cerca i verbi, sfida in punta di memoria il suo glossario, controlla le declinazioni. Ha i capelli raccolti in una treccia, sguardo sveglio, mani magre e lunghe. Diciassette, forse diciott’anni.
Il suo nome lo so. Si chiama Greta.
Poi avverte d’un tratto qualcosa che pare insinuarsi nel silenzio, ma così impercettibile e leggero che all’inizio è appena un’impressione.
Scruta il cielo, lontano, e li vede. Due piccoli punti fra le nubi, scarabei che riflettono la luce e sembrano bucare l’orizzonte procedendo vicini, allineati, tra gli ultimi raggi del sole e la prospettiva del mare.
Chiude il libro, lo posa su una pietra. C’è ancora il calore del giorno, nel bianco degli scogli e del ghiaino che lei adesso sfiora, carezzandolo, con le piante bagnate dei piedi. Si porta le mani alla fronte, si scherma gli occhi, fissa i due puntini.
Si avvicinano rapidamente. Stanno arrivando da Fiume.
La ragazza osserva uno dei biplani che diverge dall’altro, virando, e si dirige verso la sua baia. Lei ne studia la traiettoria – l’ assetto del volo a bassa quota – puntellandosi forte sulle mani per mantenere il corpo in equilibrio mentre rovescia il collo per guardare, e riesce persino a intravedere il viso sporto in giù dell’aviatore, il suo inatteso cenno di saluto.
Sopra di lei, l’aereo si avvicina.
Il lancio la coglie di sorpresa. Segue immobile, a occhi sgranati, il planare di un pacchetto color seppia annodato con la sciarpa del pilota, che disegna nella trasparenza azzurra un affondo danzante, leggero.
Soltanto allora, quasi riscuotendosi, la ragazza d’un tratto si alza e poi corre in punta di piedi verso il pacchetto che ha già individuato, tra qualche scoglio e i ciuffi di ginestra che crescono ai lembi della baia. Raccoglie il pacchetto, lo fissa. Sulla carta cerata che lo avvolge, scritto in inchiostro nero, c’è il suo nome. Nient’altro che quello. Solo Greta.
E Greta alza di nuovo gli occhi al cielo e scruta il biplano sospeso a breve distanza da lei: la fusoliera di legno, i tralicci dei montanti sulle ali. Sopra una fune di acciaio riverbera un raggio di sole. Poi l’aereo si scrolla all’improvviso, come un uccello di palude, e in quel rollio calibrato Greta legge un movimento di saluto che ricambia sollevando svelta un braccio, agitando con allegria una mano.
Infine il piccolo biplano recupera l’assetto originario, raggiunge di nuovo il compagno e si riallinea al suo volo. Greta studia il pacco che ha raccolto, allenta i nodi, sfila via la carta. Quando scopre il contenuto sgrana gli occhi, e l’aria di stupore sul suo viso la fa sembrare ancora una bambina.
Allora, dritta in mezzo a quegli scogli, solleva le braccia un po’ arrossate dal primo sole di stagione, e per qualche magico le sembra quasi di volare.
Stringe il pacchetto al petto, e forse ride.
Greta Vidal ( Frassinelli, 2009 )
I919, Fiume: un tormentato dopoguerra, una terra dalla fisionomia multietnica, che presto sarà contesa e dilaniata. Dopo la carneficina della grande guerra, una significativa parte del mondo è ormai tabula rasa. Il nuovo assetto internazionale deve ancora essere deciso.
E’ realizzabile un nuovo futuro. Ma quale?
Il romanzo si concentra su questo cruciale e controverso momento storico: l’occupazione di Fiume dal parte del poeta Gabriele D’annunzio e dei suoi legionari. Una vicenda scomoda e ingombrante, che solitamente i manuali scolastici comprimono in poche righe.
Il romanzo intreccia macro e microstoria. L’atmosfera di Fiume, incandescente, attira da ogni angolo del mondo un magma di spiriti dissidenti e ribelli: fanatici nazionalisti, ex combattenti drogati da anni di guerra, spiriti liberi, riformisti e sognatori alla ricerca di vie alternative in un mondo appena dilaniato dal conflitto. Tra le pagine del libro rivivono diversi personaggi storici: Mussolini, Badoglio, D’Annunzio… Ma alla loro ambizione, ai loro cinismi e alla loro spregiudicatezza si contrappongono gli slanci e le passioni di due giovani protagonisti, Greta e Tullio, capaci di andare controcorrente: la loro storia d’amore saprà disobbedire alle rigide convenzioni del tempo, le loro scelte etiche sapranno sottrarsi alla logica del potere e incidere con forza, dal basso, sulla Storia.