
"In una goccia, il mare"
Sono nata e vivo a Udine. Amo la mia terra di confine, ma ho vissuto e studiato anche altrove: Verona, Trieste, Losanna.
La passione per la scrittura mi accompagna fin da quando ero bambina. Scrivo narrativa – soprattutto romanzi storici – ma anche poesia e saggistica, collaborando con riviste culturali e occupandomi di passioni/promozioni culturali in diversi ambiti, istituzionali e non.
Insegno Lettere e Storia in un Liceo Scientifico. Nonostante tutto (ed è un tutto non da poco) insegnare mi piace ancora: il contatto con i ragazzi è un continuo rimettersi in gioco. Sfianca, ma rilancia ogni giorno nuove sfide. Ho dedicato il mio dottorato di ricerca (conseguito a Losanna in un gelido giorno di febbraio) a una scrittrice pressoché dimenticata della narrativa italiana, Giovanna Zangrandi. Relatori della mia tesi sono stati Niccolò Scaffai e Marco Praloran, prematuramente scomparso: impossibile ricordarlo senza affetto.
Ho esordito in versi, ma la necessità di raccontare storie si è fatta via via più prepotente, dando forma ai racconti lunghi di “Amori minimi” (Mobydick, 1997) e poi al mio primo romanzo, “Il nome nudo” (Mobydick, 2001).
Nel 2007, per Frassinelli, è uscito il secondo romanzo, “Il movimento del volo”, la cui storia si snoda attraverso il corso dell’intero Novecento, dalla grande guerra agli anni di piombo. “Greta Vidal” (Frassinelli, 2009) si concentra invece su un momento cruciale e controverso del primo dopoguerra: l’occupazione di Fiume dal parte del poeta Gabriele D’annunzio e dei suoi legionari.
Questi romanzi hanno ricevuto numerosi riconoscimenti (Premio Biblioteche di Roma, Premio Predazzo, Premio Caterina Percoto; Premi Selezione Rhegium Julii, Domenico Rea, Volterra Ultima Frontiera…), consentendomi di presentarne le storie in decine di incontri, da Ischia e Roma a Torino e Milano, dall’Austria alla Croazia. Faticoso, ma bello.
Nel 2013 Greta Vidal è stato pubblicato in Inghilterra, nella collana Storia di Troubador, che propone all’attenzione del pubblico inglese tre soli autori italiani all’anno (tra gli ultimi Vitaliano Brancati, Grazia Deledda, Paola Capriolo, Tullio Avoledo, Francesca Duranti).
Poi “Greta Vidal”, come succede a tutti i libri, ha imboccato strade impreviste: con sorpresa l’ho ritrovato in convegni e circuiti universitari del mondo anglosassone e americano. Recentemente è stato rieditato in formato digitale. Nei primi mesi del 2020 verrà ripubblicato dall’Editrice Universitaria Forum. Nel frattempo i miei testi hanno continuato a trovare ospitalità in antologie, volumi e riviste.
E’ del 2016 “La fragilità del leone” (Forum) , ambientato tra Venezia e laguna friulana nei sussulto finale della Repubblica Veneta.
Nel settembre 2018, per ‘Universitaria Forum, esce il mio ultimo romanzo, “La ragazza di Chagall” ( Postfazione di Gabriele Nissim), romanzo di formazione imperniato su uno dei momenti più cupi del nostro passato: la promulgazione delle leggi razziali. Tenuto a battesimo da Maurizio Cucchi a Pordenonelegge, “La ragazza di Chagall” ha esaurito cinque edizioni in pochi mesi. Annoverato nella Selezione del Premio Campiello, finalista del Premio Viareggio, ha ricevuto il Premio Raffaele Crovi e il Premio di Narrativa storica Raccontami la Storia. Attualmente, “La ragazza di Chagall” mi sta portando a incontri in scuole, biblioteche e associazioni culturali, in angoli vari del territorio nazionale e non. (Su invito dell’Istituto Italiano di Cultura di Budapest, in collaborazione con il mistero per gli Affari Esteri, il romanzo è stato presentato a fine aprile 2019 presso il Salone Internazionale del Libro di Budapest).
Naturalmente, non ho smesso di scrivere poesia. I primi amori non si dimenticano mai. Tra le mie ultime raccolte poetiche, Transitoria (Raffaelli, 2011; prefazione di Davide Rondoni; premio Colline di Torino, Città di Forlì, Città di Alberona), La prima volta delle cose (Culturaglobale, 2016) e La misura del vicino e del lontano ( Raffaelli, 2016; Prefazione di Davide Rondoni; premio Caput Gauri e Città di Moncalieri; finalista premio Acqui Terme e Raffaele Crovi; Selezione Premi Città di Como e Tirinnanzi ).
Per chi avesse qualche curiosità in più.
Grazie. E buona lettura.
Riconoscimenti
- Premio Fiuggi Storia 2019
- Rosa finalista Premio Viareggio 2019
- Selezione Premio Tirinnanzi 2019
- Selezione Premio Dessì 2019
-
Premio Raffaele Crovi 2019
- Selezione Premio Campiello 2019
-
Premio Raccontami la Storia Eracle D’Antonio 2019
-
Premio Friuli 2019
- Premio Città di Moncalieri ( Moncalieri, To, 2018)
- Premio Caput Gauri ( Ferrara, 2017 )
- II Premio Alda Merini ( Como, 2017 )
- III Premio Selezione Raccontami la Storia ( Chieti, 2017 )
- Premio Alpi Apuane ( Massa, 2016 )
- II Premio Laurentum ( Roma, 2015)
- Premio Alda Merini, ( Como, 2014 )
- Premio Irene Ugolini Zoli – Città di Forlì 2015 per la produzione critica
- Premio Il ventaglio d’argento ( Udine, 2013 )
- Premio Borgo di Alberona 2012
- Premio Selezione Ultima Frontiera-Volterra 2010
- Premio Città di Forlì 2010
- Premio Colline di Torino, ( Torino, 2010 )
- Premio Caterina Percoto ( Manzano, Udine, 2007 ; ex equo con Tito Maniacco )
- Premio Biblioteche di Roma 2007
- Premio Selezione Domenico Rea ( Ischia, 2007 )
- Premio Selezione Rhegium Julii ( Reggio Calabria, 2007 )
- Premio Città di Predazzo 2007
- Premio Città di Capo d’Orlando 2007
- Premio Città di Recanati 2005
- Premio Alpi Apuane 2004 ( sezione Prosa )
- Premio Alpi Apuane 2003 ( sezione Poesia )
- Premio Donne di Monferrato ( Casale Monferrato, 2001 )
- Premio San Domenichino 2000
- Premio Donne di Monferrato ( Casale Monferrato, 2000 )
- Premio Leone di Muggia ( Muggia. Trieste, 1997 )
- Premio Rhegium Julii ( Premio Speciale città di Reggio Calabria) 1996
- Premio La Torate ( Udine, 1996 )
- Premio La letteratura dell’impegno ( Este, I992 )
I miei romanzi si ispirano alla Storia.
In particolare, alla Storia del Novecento. Che non manca certo di spunti: guerre mondiali, esodi, profuganze, sradicamenti vecchi e nuovi, orrori come la Shoah o come il genocidio degli Armeni.
Ma il secolo breve ha coltivato anche sogni grandi, e grandi utopie.
Perché scrivere di storia? E di quale storia scrivo, quando scrivo? E’ una domanda che mi è stata rivolta spesso.
Non credo nella Storia come maestra di vita: sembriamo destinati a ripetere errori vecchi in contesti nuovi. Nazionalismi feroci , populismi xenofobi, terrore e rifiuto di fronte alle ondate di profughi che si vorrebbero ricacciare indietro. Ieri erano ebrei, oggi sono altri, e provengono da altre zone del pianeta. Ma i meccanismi – le reazioni – sono spaventosamente simili.
Scrivo di storia non per evitare di parlare del presente, ma perché sento di poter comprendere meglio il presente, se lo leggo attraverso la lente di ingrandimento del passato. Che ci piaccia o no, siamo ciò che siamo stati e ciò che ricordiamo, consapevolmente, di essere stati. A distanza di tutti questi anni, mi piace ancora, quella vecchia canzone di De Gregori che ascoltavo da ragazzina: la storia siamo noi, nessuno si senta offeso. Nessuno si senta escluso.
Per quanto riguarda me, ciò che mi sta più a cuore di quel passato è la sua parte in ombra, la polvere finita sotto i tappeti. L’impatto fra l’iceberg della Storia detta grande e le minuscole chiglie di sconosciute storie individuali: quelle di anonimi e anonime chiunque che spesso non hanno voce per raccontarsi, e dunque per restare.
Sono le microstorie, nella loro apparente marginalità, a raccontarci il non detto della storia collettiva, a dare voce al silenzio, a rovesciare la dimensione pubblica e ufficiale degli eventi nel loro aspetto più nudo e più vero: le sofferenze, le resistenze, i destini soggettivi dei tanti Toni e Meni, delle Marie e delle Teresine destinati troppo spesso all’invisibilità.
Come ha scritto Carlo Ginzburg, si tratta di vedere in una goccia il mare.
Quando scrivo, cerco di non dimenticarlo mai.
Riconoscimenti
- Premio Fiuggi Storia
- Rosa finalista Premio Viareggio
- Selezione Premio Tirinnanzi 2019
- Selezione Premio Dessì 2019
-
Premio Raffaele Crovi 2019
- Selezione Premio Campiello 2019
-
Primo Premio Raccontami la Storia Eracle D’Antonio 2019
-
Premio Friuli 2019
- Premio Città di Moncalieri( 2018)
- Premio Caput Gauri ( Ferrara, 2017 )
- II Premio Alda Merini ( Como, 2017 )
- Premio Selezione Raccontami la Storia ( Chieti, 2017 )
- Premio Alpi Apuane ( Massa, 2016 )
- II Premio Laurentum (Roma, 2015)
- Premio Alda Merini, 2014
- Premio Irene Ugolini Zoli – Città di Forlì 2015 per la produzione critica
- Premio Il ventaglio d’argento, 2013
- Premio Borgo di Alberona 2012
- Premio Selezione Ultima Frontiera-Volterra 2010
- Premio Città di Forlì 2010
- Premio Colline di Torino, 2010
- Premio Caterina Percoto 2007 (ex equo )
- Premio Biblioteche di Roma 2007
- Premio Selezione Domenico Rea 2007
- Premio Selezione Rhegium Julii 2007
- Premio Città di Predazzo 2007
- Premio Città di Capo d’Orlando 2007
- Premio Città di Recanati 2005
- Premio Alpi Apuane 2004 ( sezione Prosa )
- Premio Alpi Apuane 2003 ( sezione poesia )
- Premio Donne di Monferrato 2001
- Premio San Domenichino 2000
- Premio Donne di Monferrato 2000
- Premio Leone di Muggia 1997
- Premio Rhegium Julii ( Premio Speciale città di Reggio Calabria) 1996
- Premio La Torate 1996
- Premio La letteratura dell’impegno I992